Bitcoin raggiungerà quota 15mila dollari per fine 2020?

Il primo trimestre del 2020 è stato pesantemente segnato dal Coronavirus. Con i mercati finanziari pesantemente in perdita, soprattutto nel mese di marzo.

La pandemia del Covid-19 potrebbe però anche essere la grande occasione per gli asset digitali di prendere definitivamente il volo. Ne è convinto un forte investitore in Bitcoin come Tim Draper.

In un’intervista rilasciata lo scorso 6 aprile, ha affermato che lo stampaggio di monete volute dal Governo presto finirà e ritiene che ci vorranno anni affinché quel denaro incida realmente sull’economia globale.

Questo il suo pensiero:

“Stanno stampando tutti questi soldi per cercare di far recuperare l’economia dopo che l’hanno sostanzialmente accumulato (…) Ma quel denaro varrà sempre meno nel tempo”.

Draper è convinto che gli investitori inizieranno a rivolgersi a Bitcoin in quanto garantisce un’offerta fissa, al contrario della valuta fiat che viene stampata in misura di miliardi da parte delle banche centrali dei vari Paesi.

Sebbene in molti siano convinti del fatto che il coronavirus possa porre fine alla globalizzazione dopo un quarto di secolo dal suo inizio, Draper ritiene che le innovazioni finanziarie digitali come Bitcoin, gli smart contract e l’IA costringeranno i governi a competere tra loro a “livello virtuale” per offrire servizi migliori al costo migliore. Al fine di attrarre nuovi potenziali clienti.

Ciò avrà come effetto positivo il fatto che gli utenti potranno finalmente muoversi liberamente e vivere in un nuovo mondo globale più armonoso. Senza alcuna differenza geografica di provenienza.

Del resto, questo è lo scopo iniziale per il quale l’ancora anonimo Satoshi Nakamoto ha lanciato originariamente il Bitcoin nel 2009. Poi le cose sono andate un po’ diversamente. Ma si sa, per i cambiamenti ci vuole sempre un po’ di tempo.

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Bitcoin supererà 15mila dollari entro fine 2020?

Si stima che Bitcoin raggiungerà i massimi di $ 15.499 entro la fine dell’anno, secondo un nuovo rapporto formulato dal sito finanziario Finder.

La cifra alla quale arriva è dedotta dalla media delle 10 previsioni individuali dei leader fintech, che hanno ipotizzato cosa potrebbe essere in serbo per la regina delle criptovalute nel 2020.

Con il recente calo dei prezzi di Bitcoin, quasi tutti i membri del panel (90%) hanno concordato che Bitcoin non è stato immune alle svendite di attività innescate da corona.

Il tecnologo esperto di Thomson Reuters, Joseph Racynski, ha osservato che nell’attuale clima gli investitori istituzionali erano pronti a scaricare Bitcoin.

Queste le sue parole:

“Il motivo del calo del prezzo di BTC è il risultato diretto delle istituzioni che scaricano la moneta in fretta e denaro al momento in cui è stato identificato l’impatto del virus. È successo su tutte le risorse, ma ciò che ha dimostrato è che le istituzioni hanno effettivamente investito negli ultimi anni in criptovalute”.

Tuttavia, solo metà del panel (50%) afferma che il declino è il risultato dell’incapacità dei Bitcoin di mantenere il suo prezzo mentre i mercati tradizionali calano. Suggerendo che Bitcoin potrebbe non rispecchiare semplicemente il mercato azionario.

Ad ogni modo, i recenti movimenti di prezzo hanno influenzato la redditività di Bitcoin come bene rifugio, secondo la maggioranza degli esperti intervistati dal panel (60%).

L’amministratore delegato di Rogue International, Desmond Marshall, ha affermato che i tecnici e gli acquirenti di criptomonete sperano vivamente che il bitcoin possa diventare un bene rifugio come l’oro.

Nel frattempo, il cofondatore di Finder, Fred Schebesta, ha affermato che una correlazione a breve termine con le risorse tradizionali non diminuisce lo status di Bitcoin come bene rifugio.

A parte l’oro, l’elenco di attività alternative da considerare come una copertura contro l’incertezza nei mercati globali è molto raro. Per me, Bitcoin rimane uno degli asset più interessanti per aiutare a diversificare un portafoglio in cerca di copertura del rischio nei prossimi anni “, sostiene Schebesta.

L’amministratore delegato di Digital Capital Management, Ben Ritchie, ha ammesso che Bitcoin è attualmente considerato un asset ad alto rischio. Ma ha sostenuto che potrebbe essere un rifugio sicuro a lungo termine.

Questa la sua considerazione: “Bitcoin viene posizionato come un futuro rifugio sicuro ma attualmente è considerato un asset ad alto rischio”.

Poi ha aggiunto:

Il recente impatto sulla liquidità a breve termine ha contribuito alla sua correlazione con i mercati azionari e non ha alcun impatto sulla sua redditività futura per diventare un rifugio sicuro. Continua a negoziare più in linea con le attività di rischio rispetto ai paradisi sicuri, il che è coerente con le sue prestazioni fino ad oggi in periodi di estrema volatilità del mercato”

Poi ha concluso:

È interessante notare che anche l’oro ha sofferto di violenti fluttuazioni dei prezzi che recentemente sono scese di circa il 12% prima rimbalzando è la media mobile di 50 settimane.”

Mentre gli esperti sono ancora divisi sul futuro di Bitcoin, hanno ampiamente concordato sul fatto che le condizioni di mercato eclisseranno qualsiasi clamore a causa dell’Halving. Gergo col quale si intende il dimezzamento dei bitcoin in circolazione. Previsto per giugno di quest’anno.

Il COO e cofondatore di MarketOrders, Julia Sukhi, ritiene che i timori di recessione non annulleranno l’hype intorno creatosi attorno all’Halving di Bitcoin.

“Man mano che i mercati diventano più deboli e caotici, ci sarà certezza nei mercati BTC in termini di dimezzamento, quindi maggiore attenzione sarà attratta da questo evento”, ha affermato.

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Paxful lancia trading tra Bitcoin e Oro

Paxful, piattaforma per le criptovalute peer-to-peer (P2P), introdurrà la possibilità di fare trading tra oro e Bitcoin. Lo ha annunciato lo scorso 7 aprile.

In questo modo, la piattaforma Paxful faciliterà il trading fisico in 16 diversi paesi. Il CEO e fondatore della piattaforma Ray Youssef giustifica questa importante novità con la possibilità di avere nuovi potenziali clienti in più.

Come funziona? In pratica, quando un trader inserisce un nuovo trade, il Bitcoin rimane nel deposito di Paxful fino a quando la consegna fisica dell’oro non sarà confermata.

Tuttavia, il trade deve essere confermato entro un lasso di tempo di 3 settimane dall’ordine. In questo lasso di tempo, Paxful non seguirà fisicamente né toccherà l’oro depositato sulla piattaforma. Ma la modalità, assicura Youssef, avrà la modalità “light-touch”. Naturalmente dove ciò sarà possibile.

Inoltre, Paxful spera che l’introduzione dell’oro negli scambi con le criptovalute, possa aumentare il bacino di utenza proveniente dall’Africa. Proprio perché, come noto il continente africano è quello rimasto più indietro anche sul tema delle criptovalute.

Per quanto concerne il rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, Paxful richiederà la piena verifica dell’identità e dell’indirizzo del trader il cui trade in oro totale supera quota $ 50.

Ancora, gli utenti che desiderano vendere oro sulla piattaforma, potrebbero essere sottoposti a controlli del tipo “ongoing enhanced due diligence”.

Non è l’unica novità recente della piattaforma Paxful. A fine marzo, infatti, la piattaforma ha annunciato una partnership con Chainalysis, società forense di blockchain. Al fine di monitorare le transazioni sulla piattaforma per identificare casi di comportamenti illeciti.

E Paxful non intende fermarsi qui. In futuro, vuole aggiungere altre forme di trading Bitcoin. Così da facilitarne lo scambio. Naturalmente, l’oro è stato il primo passo da compiere, dato che si tratta dell’asset più antico del Mondo. Usato già da millenni. Nonché noto bene rifugio per antonomasia.

Del resto, anche in questa nuova recessione economica che stiamo vivendo, le persone hanno confermato di continuare a preferire l’oro come bene rifugio. Facendo perfino registrare carenze di approvvigionamento.

Del resto, eravamo da poco usciti dalla pesante scia innescata dalla crisi del 2008.