Cos’è un Fork di Bitcoin? Cos’è Bitcoin Gold? Bitcoin Plus? Bitcoin Diamond? Bitcoin Silver? E altri casi di Fork Bitcoin? Il Bitcoin sta facendo sempre più parlare di sé, complice il prezzo che ha fatto registrare lungo tutto il 2017. Ma anche laddove tutto sembra correre liscio e tranquillo, possono nascere dispute e dissapori, con una parte degli aderenti al progetto che vanno via. Ed è successo anche al Bitcoin, la prima criptovaluta in assoluto lanciata nel 2009.
In questa sede parleremo dei Bitcoin Fork e di tutte le criptovalute che ne sono emerse. Le quali si sono così aggiunto al già corposo gruppo di criptovalute esistenti. Ad oggi circa un centinaio. Ed alcune hanno peraltro già scalato la vetta.
Sommario
Bitcoin, nascita e sviluppo
Bitcoin nasce nel gennaio da una idea del misterioso Satoshi Nakamoto. Tanto misterioso che ancora oggi, a ormai dieci anni da quel lancio, non si sa ancora chi sia. Si pensa sia uno pseudonimo dietro cui si nasconde un genio, anche se c’è chi pensa che questo nome celi un team di sviluppatori. E chi, come Newsweek, nel 2015 ha pubblicato un articolo dove ha riportato la biografia di un certo Satoshi Nakamoto. Ma l’esclusiva sembra non aver sortito particolari effetti. Comunque, a prescindere da chi sia, tale tizio ha creato un mondo nuovo: un sistema monetario decentralizzato, dove a minare le monete, i bitcoin, siano più utenti dal proprio terminale. E non una Banca centrale come accade per le valute tradizionali. Sebbene questa prerogativa sia venuta a mancare in quanto minare bitcoin è diventato molto difficile e dispendioso. Tant’è che si sono creati dei mining pool (appunto monopoli).
Ma è indubbio che Bitcoin ha dato il via ad un nuovo modo di pensare l’economia e ad una serie di altre rivoluzionarie criptovalute. Come Ethereum e Ripple, che vanno anche oltre, essendo dei veri e propri sistemi economici paralleli. Col primo è possiible creare Smart contract, mentre col secondo è possibile translare in valute diverse aggirando il tradizionale sistema bancario.
Ad oggi il software Bitcoin è giunto alla versione 0.10. Per inserire un aggiornamento, tutti possono inserire un BIP, acronimo di Bitcoin Improvement Proposal. Propone di aggiornare parte del codice Bitcoin (il protocollo stesso o la sua documentazione). Bitcoin Core è invece il team che gestisce il client Bitcoin più popolare, e quindi rivede la proposta con la community. Se esiste un’approvazione generale, il codice può essere trasferito alla versione successiva del client Bitcoin Core. Dunque, sia i nodi che i miner possono decidere se vogliono aggiornare il loro software alla versione successiva o no.
Fork cos’è
Cos’è un Fork? Alcuni cambiamenti sono molto importanti da richiedere il cambio del client per consentire al sistema di lavorare meglio. Ed è qui che si parla di Fork. Con un fork viene creata in maniera temporanea o in modo permanentemente, una nuova blockchain tramite la divisione di quella iniziale in 2 parti. In pratica una catena con il nuovo software e un’altra con il vecchio software.
Hard Fork cos’è
Cos’è un hard fork? Avviene quando, per effetto di un fork, il software rifiuta tutte le transazioni della versione più vecchia del software. Un hard fork si differenzia pertanto dal soft fork perché non è di tipo retrocompatibile.
Soft Fork cos’è
Cos’è il “Soft Fork”? E’ un tipo di Fork retrocompatibile. Ovvero accetta le transazioni con il vecchio software. Ma non è comunque possibile fare il contrario: le transazione eseguite con il nuovo software non verranno interpretate con il modello precedente.
Segregated Witness cos’è e come funziona
Cos’è il Segregated Witness (Segwit)? Come funziona il Segregated Witness? Esso venne presentato per la prima volta da parte dello sviluppatore Peter Wuille, durante l’evento di scaling dei Bitcoin; che si tenne a Hong Kong durante il dicembre del 2015. Ebbe una enorme popolarità ed è stato proposto con il BIP 141 da parte di Eric Lombrozo, Johnson Lau e Wuille alcune settimane dopo. Si tratta di una sorta di “hack” capace di ridurre le dimensioni di ogni transazione Bitcoin. Una transazione Bitcoin è composta da svariati elementi, tra cui anche una firma.
Per ridurre le dimensioni della transazione, SegWit rimuove quelle firme che, secondo il suo creatore, rappresentano circa il 60% dell’intera blockchain Bitcoin. La firma viene invece memorizzata in un’altra struttura dati denominata blocco esteso. Altri vantaggi apportati dal Segwit son: una correzione alla malleabilità delle transazioni e ciò consente lo sviluppo di applicazioni di secondo livello come Lighting Network e Atomic Swaps.
Anche Segwit è di fatto un soft fork. Necessitava di ricevere il 95% di approvazione da parte dei miner del Bitcoin per essere attivato. Il sistema Segwit è stato così attivato il 24 agosto 2017 ufficialmente nella “sacra” Blockchain del Bitcoin. Tuttavia, la sua introduzione non ha impedito la nascita di un altro Fork: Bitcoin Cash. Una criptovaluta diventata nel giro di pochi mesi una realtà importante.
Bitcoin Fork: tutti i casi
Quali sono i Bitcoin Fork? Li elenchiamo di seguito.
Bitcoin XT
Bitcoin XT può essere considerato il primo caso di hard fork del Bitcoin. Il primo client venne inizialmente lanciato da Mike Hearn nel dicembre del 2014, al fine di implementare alcune nuove funzionalità tra cui alcuni dei BIP 64 (peraltro ancora in uso nell’attuale Bitcoin Core). Lo scopo primario era quello di raggiungere le 24 transazioni al secondo incrementando la dimensione dei blocchi ad 8MB. Come noto, infatti, una pecca di Bitcoin è la lentezza dei blocchi, che viaggiano su 1 MB. E una transazione arriva a richiedere fino a 10 minuti.
Dopo il primo rilascio, di grande successo, c’erano all’incirca 1000 nodi che venivano eseguiti all’interno dell’implementazione nell’agosto del 2015. Tuttavia, l’anno seguente si è registrato un forte declino. Ad inizio 2016, il progetto era pressoché abbandonato. E Gavin ritirò il BIP quando capì che non potevano ottenere il 75% di tasso di accettazione che si aspettavano. Morale della favola Bitcoin XT esiste ancora, ma ormai è considerato un progetto minore.
Bitcoin Classic
Il fallito progetto di Bitcoin XT, non ha fatto arrendere una parte del team. Che ha così dato vita a Bitcoin Classic nel febbraio del 2016. Il loro intento era quello di incrementare le dimensioni del blocco a soli 2 MB (quindi il doppio dell’originario Bitcoin). Tuttavia, malgrado l’appoggio di alcune aziende, non ha ottenuto la giusta spinta per procedere con un hard fork. Così hanno dovuto rivedere i loro piani e dopo otto mesi dal lancio del progetto, hanno cambiato direzione ed iniziato a promuovere una dimensione del blocco in base al mercato.
Bitcoin Unlimited
Rispetto ai precedenti, Bitcoin Unlimited è ancora molto apprezzato, sebbene non più come a gennaio 2016. Infatti segue a ruota il Bitcoin Core. La strategia di Bitcoin Unlimited ha visto rilasciare il codice, ma non sono state fornite istruzioni chiare sul tipo di fork da implementare. Ci sono società come ViaBitcoin che hanno offerto soluzioni per creare una strategia per il fork, ma sottolineando che ci sarebbe bisogno di oltre il 75% dei miners per appoggiare Bitcoin Unlimited.
Con Bitcoin Unlimited, i nodi ed i miner possono impostare un limite per la dimensione dei blocchi accettati. Di default, questo limite è di 16MB. Questo valore può essere comunque customizzato. In realtà, è possibile acquistare Bitcoin Unlimited, ma nella realtà non esistono. L’Exchange Bitfinex ha creato dei futures che le persone possono acquistare. Il futuro di questo Hard Fork di Bitcoin è pieno di incertezze.
Bitcoin Plus
In questo caso più che di Fork, dobbiamo parlare di una criptovaluta alternativa (si pensi per esempio al Litecoin). Nota con il codice XBC, è una criptovaluta alternativa con un portafoglio moderno ed efficiente. Il tetto massimo di XBC emettibili sono solo 1 milione. ha un basso consumo iniziale con un totale massimo di 1 milione di monete e vengono generate tramite sistema Proof of Stake. Oggi si trovano più di 100mila monete Bitcoin Plus in circolazione.
Bitcoin Clashic
La storia di Bitcoin Clashic è molto interessante in quanto si tratta di uno dei fork più inaspettati nella storia della criptovaluta lanciata nel 2009 da Satoshi Nakamoto. Tutto ebbe inizio col fallimento dell’hard fork di Segwit2x.
La sua storia inizia quando Bitcoin Cash ha avuto un fork programmato che ha implementato alcuni aggiornamenti nel codice. Jihan Wu, il fondatore di Bitmain, un colosso del mining Bitcoin, annunciò sul proprio profilo Twitter che un nuovo blocco di dati era apparso nella vecchia blockchain del Bitcoin Cash.
Qualcuno, apparentemente, stava fornendo hashing alla vecchia catena, e non si sa per quale motivo. All’inizio si pensava che il problema fosse dovuto al fatto che il software su alcuni Pc non era ancora stato aggiornato, ma nei giorni successivi nuovi blocchi della catena continuarono ad essere confermati. Bitcoin Clashic oggi potrebbe essere paragonato al caso Ethereum Classic. Fork nato da Ethereum.
Bitcoin Diamond
Bitcoin Diamond è un hard fork nato al blocco 495.866. Sviluppato soprattutto per avere la privacy come stella polare, permette di crittografare gli importi delle transazioni e i saldi di tutti gli utenti del BCD. Si ispira ad un’altra criptovaluta di successo: Monero. I blocchi sono da 8MB, proprio come Bitcoin Cash, fornendo una soluzione di scalabilità a lungo termine. In realtà su questo progetto si sa poco e niente, tanto da essere bollato come “poco chiaro” dagli esperti.
Saranno emessi 210 milioni totali di BCD, quindi 10 volte in più del Bitcoin.
Bitcoin Silver
Bitcoin Silver implementa un nuovo algoritmo PoW, Equihash, con lo scopo di rendere la blockchain più decentralizzata. Gli ASIC sono però obsoleti con questa criptovaluta, consentendo alle GPU di minare il BTSI. Come il precedente, si sa ancora poco su questo Fork, tanto da non essere stato infatti minato neanche il primo blocco. Inoltre, manca ancora un sito ufficiale e un white paper.
Bitcoin Platinum
Questo Fork ha le stesse premesse di Bitcoin Cash, Silver e Gold: vale a dire rendere il Bitcoin di nuovo decentralizzato. La tecnologia si basa sul Bitcoin, ma con un tempo di creazione dei blocchi di 2.5M, Segwit2x(8MB), equihash e replay protection. È un’implementazione del cambiamento verso equihash e Segwit2X.
Bitcoin Cash
Il caso di Bitcoin Fork più noto è comunque Bitcoin Cash. Tutto ha avuto inizio il 20 luglio 2017, quando il team di sviluppatori ha votato favorevole in maniera plebiscitaria (97%) sulla proposta di miglioramento del bitcoin (BIP) 91. In particolare, la proposta avanzata da James Hilliard, assistente di garanzia di Bitmain, consisteva nell’attivare l’algoritmo Segregated Witness (SegWit) a partire dal primo agosto 2017 mediante un soft-fork.
Ma il restante 3% della comunità ha ritenuto che l’adozione del BIP 91 senza aumentare il limite di dimensioni di blocco, avrebbe avuto come conseguenza il rimando della risoluzione del problema reale della criptovaluta: vale a dire la lentezza con cui avvengono le transazioni (1 Mb, circa 10 minuti per il completamento di un blocco). Loro ritenevano che risolvere questo problema avrebbe portato a ritenere il Bitcoin un investimento digitale anziché una valuta di transazione.
Pertanto, questi dissidenti hanno dato vita al Bitcoin Cash. Inizialmente, acquisendo la cronologia delle transazioni del bitcoin, ma poi, per le successive transazioni sarebbero risultate separate. In parole povere, al primo agosto chi aveva bitcoin possedevano in automatico pure bitcoin cash. Bitcoin Cash si caratterizza per avere dimensioni di blocco a 8 MB, il che lo rende incompatibile con la blockchain della più famosa moneta digitale. L’offerta totale di BTH è però la stessa di BTC: 21 milioni di token.
Quindi, in buona sostanza, Bitcoin Cash nasce come risposta alla problematica della scalabilità che affligge Bitcoin, conseguente al fatto che i blocchi nella blockchain sono limitati ad un megabyte di dimensione. Mentre i blocchi di maggiore dimensione sono in automatico rifiutati dalla rete come non validi. Tale limitazione ad un megabyte ha creato l’effetto “collo di bottiglia“ nella rete del bitcoin, con un concomitante incremento delle commissioni di transazione e la ritardata elaborazione di quelle transazioni che non è possibile inserire nel blocco.
Bitcoin non ha di certo risentito della nascita di Bitcoin Cash. Anzi, non solo il suo prezzo rimase invariato, ma nei mesi successivi è cresciuto a dismisura. Di contro, il Fork Bitcoin Cash si è presto consolidato tra le prime criptovalute, a ridosso del podio. Talvolta giungendo pure terzo. Del resto, stiamo parlando di una criptovaluta che funziona come il Bitcoin, ma è pure più veloce. Dunque, le 2 criptovalute non si sono corrose a vicenda come qualcuno temeva o supponeva.
Bitcoin Gold
Bitcoin Gold è invece partito nel novembre 2009. Ma per ora non ha lasciato traccia. Tuttavia, il verificarsi di truffe e altri problemi sembrano dare la prova che il team di sviluppo non era necessariamente pronto a guidare una criptovaluta del valore di più di 5,5 miliardi dollari.
Il Bitcoin Gold è stato anche criticato per l’assenza di consulenti di alto livello nella sua organizzazione e per la mancanza di “protection” nel suo sviluppo. Come il Bitcoin Cash, il Bitcoin Gold si è separato dalla blockchain principale dei Bitcoin, quindi tutti coloro che possedevano un normale bitcoin prima della fork ottenevano un bitcoin “gold” dopo il fork. In realtà, il Bitcoin Gold ha perso subito credibilità, dato che dopo il fork, il team di creatori ha subito estratto circa 100mila bitcoin per se stessi prima di aprire la rete al pubblico. Ciò significa che se Bitcoin Gold raggiunge un valore di 200 dollari, i suoi ideatori hanno 20 milioni di dollari per se stessi.
E pensare che Bitcoin Gold nel suo complesso vale 4,5 miliardi dollari, diventando la sesta criptovaluta più importante dopo Ripple e Dash, e leggermente in anticipo rispetto a Litecoin.
Come comprare e investire in Hard Fork
Un Hard Fork è un asset a tutti gli effetti. Tuttavia, occorre specificare che lo diventi quando il progetto è reale e solido e non sorto per far arricchire i suoi ideatori o con un progetto campato in aria. Infatti, spesso gli hard fork si sono verificati delle truffe e soltanto pochi continuano tutt’oggi ad essere apprezzati dalla community. Il modo migliore per guadagnare con gli Hard Fork è fare trading online con i migliori Broker che prevedono i CFD. Acronimo di Contract For Difference, tradotto in Contratti per Differenza, offrono uno strumento sicuro e semplice da utilizzare.
I Broker che prevedono CFD godono della licenza CONSOB, quindi rispettano le più severe norme anti-riciclaggio e sulla privacy previste dalle normative europee CySEC. Oltre alla sicurezza, questi Broker offrono assistenza clienti in italiano H24, un Conto demo per fare pratica quando si è agli inizi senza perdere soldi veri, condizioni economiche vantaggiose (spread basso), una Leva finanziaria per moltiplicare i guadagni (ma di contro, anche le perdite).